giovedì 24 settembre 2015

Leonid Afremov

Leonid Afremov è un pittore impressionista moderno, nato a Vitebsk (Bielorussia, ex URSS) il 12 luglio del 1955 da genitori ebrei. Conosciuto come artista indipendente, che promuove e vende il suo lavoro principalmente su internet, Afremov ha uno stile inconfondibile. L’uso di una spatola per dipingere e di colori ad olio, rendono i suoi quadri (paesaggi, scene cittadine e marine, ritratti) immediatamente riconoscibili.

Leonid Afremov
Leonid Afremov

Arte e discriminazione

Il padre, Arkadiy Afremov, calzolaio e designer di scarpe, e la madre Bella Afremova, operaia in una fabbrica di metallo, nonostante le difficoltà causate dalla politica antisemita del governo, allevano il figlio secondo la tradizione ebraica. Leonid, appassionato d’arte fin da piccolo e incoraggiato dai genitori che ne riconoscono il talento, studia arte e grafica presso la scuola d’Arte di Vitebsk dove consegue ottimi risultati. In questi primi anni di formazione, scopre le opere di pittori quali Picasso, Dalì, Chagall (nato anch’egli a Vitebsk) e Modigliani che influenzano le sue prime opere e approccia quella che è una delle correnti pittoriche più famose nel panorama artistico mondiale: l’Impressionismo.
Nel 1975 Leonid Afremov conosce Inessa Kagan, che sposa l’anno successivo e dalla quale ha due figli, Dmitry e Boris. All’inizio della sua carriera, dopo la laurea, lavora in diversi campi come designer di loghi e come scenografo in un teatro locale. Nel 1980 opera come free lance per aziende comunali e scuole, realizza pareti a tema per eventi e anche manifesti di propaganda ma le sue radici ebraiche non gli consentono di far parte delle associazioni artistiche locali. I suoi lavori, infatti, non riscuotono grande successo e le sue opere vengono vendute in gran parte privatamente grazie a parenti e amici.
Nel 1986 il disastro ambientale di Chernobyl (a poche centinaia di chilometri da Vitebsk) e le continue discriminazioni razziali subite, spingono Leonid Afremov a trasferirsi con la famiglia in Israele approfittando del fatto che, in seguito alle leggi di Gorbachev, i cittadini sovietici ebrei hanno la possibilità di emigrare verso questo Stato. La sua condizione di immigrato e le offerte estremamente misere delle gallerie israeliane per l’acquisto delle sue opere, spingono il pittore, disprezzato e ghettizzato, a cercare compratori nelle fiere di strada e nei club sociali locali. In questi anni Leonid Afremov lavora perlopiù con acquerelli e acrilico, non utilizzando quasi la spatola.
La precaria situazione economica della famiglia costringe anche Dmitry, il figlio di 16 anni, a vendere i quadri del padre porta a porta. Questa mossa si rivela inaspettatamente fruttuosa, tanto che nel 1995 Leonid Afremov ha fondi sufficienti per aprire una sua galleria d’Arte (che viene danneggiata più volte) e un negozio ad Ashdod. È in questo periodo che inizia ad usare la spatola per dipingere, sviluppando così il suo stile personale.

Leonid Afremov - Ritratto di John Lennon
Leonid Afremov – Ritratto di John Lennon

Nel 1999 Afremov conosce il pianista e compositore Leonid Ptashka. La loro amicizia non solo è di ispirazione per una serie di quadri che raffigurano musicisti jazz popolari, ma permette al pittore di allestire una mostra presso il Festival Internazionale del Jazz di Ashdod. Sembra essere un momento d’oro per l’artista, fino a quando un ulteriore atto di vandalismo all’interno della sua galleria, la distruzione di alcune tele e la sottrazione degli attrezzi di lavoro, spingono Leonid Afremov ad abbandonare Israele e a trasferirsi negli Stati Uniti (2002).

…trovare l’America!

A New York le gallerie d’Arte mostrano maggior interesse per i dipinti a tema ebraico e per i ritratti dei grandi musicisti, limitando così la vena creativa di Leonid che si trova, costretto da esigenze materiali, a limitare la sua produzione in base alla richiesta e alle aspettative del pubblico americano. Quando si trasferisce a Fort Lauderdale (Florida) la situazione non è diversa, le gallerie sono interessate solo ai lavori che hanno un riscontro sul mercato e che possono essere venduti senza problemi.
La svolta per Leonid Afremov si presenta nel 2004. Il figlio Boris pensa di promuovere le opere del padre su internet, tramite il sito di compravendita eBay. Il successo finalmente sorride a questo artista, le vendite e gli apprezzamenti per il suo lavoro crescono esponenzialmente e Leonid può permettersi di dipingere ciò che desidera. Le sue opere, definite in vari talk show rilassanti, vengono usate in psicoterapia per la riduzione dello stress.
Leonid Afremov - Rain Princess
Leonid Afremov – Rain Princess
Nel 2007 Leonid Afremov promuove il suo sito personale, gestito dai figli. I suoi quadri, dai colori caldi e accesi, catturano l’attenzione dello spettatore trasmettendo sensazioni ed emozioni,  lasciando alla sensibilità di ognuno l’opportunità di immaginare la storia che si racconta in silenzio nel quadro. Vari i soggetti dipinti: animali, ballerini, musicisti, fiori e oggetti comuni, città e tantissimi paesaggi ove diverse figure, più o meno solitarie, passeggiano sotto una calda pioggia di colore che non comunica tristezza o solitudine, ma che lascia pensare e sperare che per tutti esiste una via illuminata da mille splendenti luci.


mercoledì 23 settembre 2015

Ritratto di Gandhi

Ciao ragazzi! Dopo aver sfogliato alcuni libri con varie immagini alla ricerca di qualcosa da disegnare ho trovato una foto di Gandhi e ho deciso di prendere spunto da quella. Utilizzando il metodo della griglia ho riportato tutto su foglio bianco per poi colorare tutto con il bianco e nero! Per farlo ho utilizzato due matite: per i contorni una H e per il colore una HB2. Ecco il risultato. Spero che vi piaccia!


Ecco la foto che ho utilizzato.                                           Ecco il disegno concluso


Se volete potete iniziare anche voi ad esercitarvi e se volete inviatemi i vostri disegni e io li pubblicherò. Scrivete alla mia mail vanessa.viarengo@gmail.com, inserendo il vostro nome e cognome e il luogo da dove inviate il disegno.
Vanessa.

lunedì 21 settembre 2015

Le matite



Ci sono molte differenze tra le matite che vengono utilizzate per il disegno ed una matita che viene utilizzata per scrivere. È molto importante scegliere la matita giusta per i vostri disegni e gli schizzi in modo che il vostro lavoro rappresenti al meglio lo sforzo che avete messo in esso. A questo proposito, ecco qui di seguito alcuni brevi passi che vi aiuteranno a capire come scegliere le matite per il disegno.
Non a caso, quando si parla di disegno, il primo oggetto a cui pensiamo è proprio la matita perché con la sua vasta gamma di assortimento è la compagna ideale dei più grandi maestri in quest'arte. La matita è composta solitamente da due parti, la prima in legno che avvolge la seconda cioè la mina, composta da grafite. Cercate di acquistare solo matite che sono composte da grafite. Queste avranno dei numeri stampati sul dorso della matita, e che vi indicheranno se la mina è morbida o dura. Se invece volete aggiungere un tocco di colore ai vostri disegni, è possibile utilizzare anche le matite colorate.
 Con la matita a mina morbida, molto friabile (come la EE), riusciamo ad ottenere un tratto molto scuro e intenso. È perciò particolarmente indicata per colorare chiaroscuri e tracciare linee più spesse e marcate. L'inconveniente di questa mina è che a causa della morbidezza rischia di sporcare il foglio e creare degli aloni. Perciò dovremo prestare particolare attenzione a dove poggiamo la nostra mano per non ritrovarci con delle "sfumature" non propriamente volute. 

Le matite a mina di durezza media (come la 2B, B e HB) sono quelle di uso più comune.  Risultano adatte ai disegnatori in erba o ai professionisti che necessitano di una matita che permetta, a seconda della pressione esercitata sulla carta, una varietà di effetti sufficientemente ampia.  Approfondimento L'ideale per chi esce di casa con un blocco per gli schizzi è un unico Lapis
Le matite a mina dura (come la 9H) consentono un tratto di maggiore precisione, sottile e leggero. Non sporcano il foglio e sono perciò di largo utilizzo nel disegno tecnico. Il loro uso nel disegno artistico è frequente durante la preparazione delle forme per un disegno più complesso, perché hanno un tratto poco marcato che può essere facilmente coperto da linee successive, cancellato o lasciato a vista (a molti disegnatori piace che nell'opera si veda il procedimento che ha portato al risultato finale). Un inconveniente di questa tipologia di mine è che non si può applicare molta pressione sul foglio perché si rischierebbe di solcarlo.
Non dimenticare mai: Trovate una matita con una mina adatta alla pressione che voi esercitate naturalmente.


Come pulire i pennelli



Dopo un lavoro di pittura a pennello viene il momento che i più detestano eseguire: pulire e riporre i pennelli.
Eppure quella di pulire e riporre i pennelli in maniera adeguata è un'operazione che non possiamo evitare se vorremo conservare in perfetta forma i nostri pennelli e poterli avere a disposizione per un successivo lavoro.
Per eseguire un buon lavoro di pittura è necessario comprare pennelli di alta qualità ma i pennelli di alta qualità hanno anche un costo non disprezzabile e questa è una ragione tra le altre per pulirli e custodirli come si conviene.
I lavori di pittura, tralasciando la pittura artistica, fanno uso di diversi tipi di vernici e impregnanti e ogni prodotto dovrebbe avere un pennello dedicato esclusivamente al suo utilizzo: per l'impregnante un pennello dedicato all'impregnante, per lo smalto un pennello dedicato allo smalto e così via.
La vernice più difficile da togliere dai pennelli è certamente lo smalto. Il miglior prodotto per rimuovere lo smalto è certamente l'acquaragia.
NB: Il procedimento che andiamo a descrivere è valido per le vernici che devono essere diluite con acquaragia o diluente nitro ma non per gli smalti all'acqua per cui non è richiesto l'uso del diluente per la pulizia. Sintetizzando al massimo diciamo così: se la vernice richiede l'uso del diluente anche i pennelli richiederanno la pulizia con il diluente, se la vernice è una vernice all'acqua, invece, anche i pennelli potranno essere lavato solo con acqua e sapone.
In primo luogo procuriamoci un barattolo all'interno del quale possiamo versare l'acquaragia. Un barattolo di vetro per la marmellata (meglio se alto) va molto bene per i pennelli di piccole e medie dimensioni; l'importante è che il pennello possa passare attraverso la bocca del barattolo. Se avremo acquistato un pennello di buona qualità, osserveremo che esso presenta un foro in prossimità delle setole che ci permetterà di tenerlo sospeso , facendo scorrere uno stecchetto nel foro stesso, all'interno del barattolo. Se il pennello non è dotato di un foro immergiamolo semplicemente all'interno del contenitore.
Ora possiamo procedere a riempire il barattolo con la necessaria quantità di acquaragia tenendo conto che il suo livello deve arrivare a coprire le setole del pennello per intero.
Se prevediamo di proseguire il lavoro entro breve tempo (ad esempio quando si ha la necessità di dare due mani di pittura sullo stesso oggetto) allora lasciamo in immersione il pennello fino al momento del suo successivo utilizzo quindi, dopo averlo estratto dal barattolo, laviamolo con altra acquaragia pulita e asciughiamolo con un panno che non lasci pelucchi. Una volta che il lavoro di pittura è completamente finito bisogna eseguire le procedura esposta prima ma avendo l'accortezza di passare due volte il pennello nel barattolo con acquaragia pulita.
Non lasciamo per giorni il pennello immerso nell'aquaragia - a maggior ragione se non è sospeso nel contenitore - poichè le setole si piegherebbero e si rovinerebbero. Allo stesso modo bisogna evitare di schiacciare il pennello contro il fondo del baratto pensando di riuscire  a fare espellere meglio i residui di vernice penetrati in profondità: questa eccessiva pressione finirebbe per deformare le setole.
Dopo i due bagni in acquaragia scuotiamo il pennello per bene e laviamolo con acqua e sapone di marsiglia; facciamolo ruotare nel palmo della mano come si farebbe per un pennello da barba (per i pochi che lo utilizzano ancora) e poi cerchiamo di spremere le setole tra il pollice e l'indice con un movimento che va dalla base alla punta delle setole, cercando di rimuovere la maggior quantità di vernice dalla base e che, indurendosi, danneggerebbe il pennello.
Ora non rimane che asciugare per bene il pennello e avvolgere le setole in un foglio di carta da cucina.

Riponiamo i pennelli orizzontalmente in un cassetto se non possiamo tenerli appesi a un chiodo per il manico. Non conservare mai i pennelli in un barattolo facendoli appoggiare sulle setole che si piegherebbero e, se possibile, evitate anche di infilarli in un barattolo con le setole rivolte verso l'alto.
Il procedimento descritto è valido anche per pulire i pennelli sporchi di impregnante.
Se invece dobbiamo pulire pennellesse e plafoniere utilizzate per l'imbiancatura della casa il lavoro è più semplice perchè non richiede l'utilizzo dell'acquaragia; è sufficiente lavare via l'idropittura con sapone e un getto corrente d'acqua tiepida.
Ricordiamoci sempre di lavare o immergere in acqua il pennello anche se non viene utilizzato per poco tempo; l'emulsione, infatti, tende a seccarsi ed indurirsi, "incollando" tra loro delle setole e quando questo accade noteremo che la pittura non viene distribuita uniformemente sul supporto e il lavoro non  viene perfetto.

domenica 20 settembre 2015

Ciao ragazzi! Oggi vi spiego quali tipi di pennelli esistono.


I pennelli per Belle Arti sono tra gli strumenti fondamentali per dipingere ed ogni tecnica pittorica necessita di modelli specifici che rispondano appieno alle necessità di ogni artista, che sia un pittore professionista o un principiante. L'acquerello, per esempio, richiede pennelli con il manico corto dal pelo morbido ed elastico che assorbano molto colore, per la pittura al cavalletto con olio o con gli acrilici si usano invece pennelli con il manico lungo e in pelo di setola abbastanza rigida per stendere bene i colori densi e pastosi oppure in pelo sintetico o di bue, più morbidi, per rilasciare meno tracce nella stesura del colore.
Il pennello si compone di tre parti fondamentali che possono variare a seconda dell'uso che se ne deve fare: il manico, la ghiera e la punta. Nei pennelli ad uso artistico la ghiera e il pelo che compone la punta devono rispettare determinate caratteristiche:
- la ghiera deve essere in ottone nichelato o dorato per evitare la formazione di ruggine;
- il manico, in legno di buona qualità, deve essere protetto da vernice o laccatura per evitare che si deformi assorbendo acqua o solventi e deve essere a manico corto se utilizzato per lavori di piccole e medie dimensioni (acquerello, restauro, hobbistica) o a manico lungo per lavori più grandi o al cavalletto;
- il pelo deve essere di origine animale o in fibra sintetica a seconda della tecnica artistica utilizzata e dell'effetto finale che si vuole ottenere.
Di seguito elenchiamo le caratteristiche generali dei principali tipi di pelo in commercio:

Martora Kolinsky - Con questo attributo si distingue l'animale di una specifica zona della Siberia la cui coda possiede un pelo di qualità inimitabile. È il più utilizzato nella tecnica dell'acquerello grazie alla sua elasticità e morbidezza. Lungo, affusolato e con la punta sottile, questo pelo ha la caratteristica di incamerare molto colore e rilasciarlo con estrema sensibilità.

Martora Rossa - Pelo meno pregiato del precedente, anche se ne possiede le caratteristiche principali, è comunque ottimo per l'acquerello. Viene utilizzato anche per la tempera, per l'acrilico e per i particolari più fini nella pittura ad olio.

Pelo di Bue - Questo pelo, di colore nero, bruno o marrone, è molto elastico, duraturo ed economico. Queste caratteristiche lo rendono utilizzabile in quasi tutte le tecniche pittoriche.

Filamento Sintetico - Questo pelo in fibre di poliestere presenta caratteristiche simili al pelo di martora ma ad un costo di gran lunga inferiore. Molto affusolato ed elastico, ha grande capacità di contenere il colore e l'acqua ed è molto resistente all'usura tranne quando utilizzato con solventi. La qualità raggiunta da questi pennelli ne favorisce la diffusione e l'utilizzo, con grande vantaggio per la tutela del mondo animale.

Setola - Setola suina della migliore qualità. Flessibile ed elastico, questo pelo ha un'eccellente presa del colore. Utilizzato soprattutto con i colori ad olio e acrilici.
Insieme al tipo di pelo e alla lunghezza del manico, altra caratteristica fondamentale per la giusta scelta del pennello è la forma e la dimensione della punta. In commercio se ne trovano per gli utilizzi più disparati ma quelli fondamentali per approcciare le tecniche pittoriche tradizionali si contano sulle dita di una mano: a punta piatta (per fondi e stesure su superfici ampie), a punta tonda (per tracciare linee o dettagli particolareggiati), a lingua di gatto (per ritocchi, finiture e velature) o a ventaglio (per velature, sfumature e trasparenze). Ovviamente l'utilizzo consigliato è assolutamente indicativo: sperimentare nuove tecniche e approfondire le potenzialità di questo strumento è parte integrante del processo creativo di ogni artista. 

Consigli di carattere generale per la pulizia e la conservazione
 - A lavoro ultimato, dopo aver asportato con uno straccio il grosso del colore residuo partendo dalla ghiera verso la punta, sciacquate il pennello, abbondantemente e con cura, nel solvente o nell'acqua tiepida, a seconda del tipo di colore utilizzato. Per chi soffre di allergie è disponibile uno specifico sapone per pulire i pennelli dalla pittura ad olio. Con il tempo i peli tendono a separarsi abbandonando la loro curvatura originale ma è quasi sempre possibile ridare la forma al pennello: dopo il lavaggio modellate il pelo con le dita inumidite con una soluzione di acqua e balsamo per capelli e riponete sempre i pennelli con la punta rivolta verso l'alto o all'interno di appositi porta pennelli.
Per riuscire ad orientarsi nell'ampia gamma di pennelli disponibili, abbiamo pensato di sintetizzarne l'utilizzo, a seconda del tipo di pelo e del tipo di forma, nelle tabelle sottostanti:



Disegno e Arte

Cari lettori, questo è un nuovo blog sull'arte.
Vi pubblicherò tecniche di pittura e video, modelli di disegni e tanto altro.
Se volete potete inviarmi i vostri disegni al mio indirizzio e-mail vanessa.viarengo@gmail.com e come oggetto scrivere disegno per Disegno e Arte. Se volete inviarmi i vostri disegni, potete anche scrivermi il vostro nome e cognome e la città da dove lo inviate.
E adesso matite alla mano, ragazzi perchè si comincia!
Vanessa